Una conversazion con Silvia Massarengo, appassionata della cucina Slow food

Ein Gespräch mit Slow-Food-Köchin Silvia Massarengo
Oggi conversiamo con Silvia Massarengo, appassionata di cucina e produttrice di formaggio. Nella prossima primavera e nel prossimo autunno, Silvia ci guiderà per una settimana culinaria alla Locanda Mistral dove accompagnerà i partecipanti alla scoperta della cucina Slow food. 

Oggi conversiamo con Silvia Massarengo, appassionata di cucina e produttrice di formaggio. Nella prossima primavera e nel prossimo autunno, Silvia ci guiderà per una settimana culinaria alla Locanda Mistral dove accompagnerà i partecipanti alla scoperta della cucina Slow food. 

Qui ci racconterà che cosa (o meglio chi?) l' ha portata in Valle Maira Ele sue esperienze di vita in montagna: da proprietaria di un ristorante, al premio Slow food, alla coltivazione di genepì e infine alla produzione di formaggio.

Cara Silvia, quando è nata la tua passione per la cucina? Fare la cuoca è sempre stato uno dei tuoi sogni oppure sei stata trascinata dagli eventi?
La mia passione per la cucina è nata fin da bambina sotto forma di grande curiosità per tutto ciò che veniva messo in tavola da mia nonna e da mia mamma. Dunque, osservando le loro mani ho imparato, senza accorgermene a fare tante piccole cose di cui ho potuto far tesoro nella mia successiva esperienza di cuoca, quando ho potuto realizzare il mio sogno nel cassetto, quello di aprire un piccolo ristorante, grazie anche all'incontro con mio marito.

Com' e nato il tuo amore per la Valle Maira? cosa ti piace di questa Valle e perché hai scelto Stroppo per il tuo ristorante?
La scelta di Stroppo e della Valle Maira è stata fortuita: per caso conobbi in Valle colui che da lì a poco sarebbe diventato mio marito e decidemmo di aprire qui la nostra attività, vicino alla casa in cui lui abitava. Soltanto in un secondo tempo, ebbi modo di scoprire la bellezza della Valle Maira, una vallata incontaminata, affascinante e anche un po' misteriosa, dove si può ancora apprezzare la natura in tutta la sua magnificenza.

La prossima primavera e il prossimo autunno farai una settimana culinaria alla Locanda Mistral. Che cosa proporrai ai partecipanti del corso?
Cercherò di trasmettere ai partecipanti la voglia di sperimentare nuove ricette e di conoscere tradizione e innovazione, attraverso un piccolo viaggio nella cucina occitana di ieri e di oggi.

Cucinare è un'arte. Come descrivi la passione per la cucina e la gastronomia?
La gastronomia è una delle espressioni della cultura di un territorio; attraverso la conoscenza delle ricette si entra in contatto con la tradizione di un luogo: si possono conoscere abitudini, necessità e carattere dei suoi abitanti.

Come Locanda Mistral crediamo in uno sviluppo sostenibile. Questo aspetto d' altronde è sempre stato l' asse portante della nostra cucina. Cerchiamo per esempio di utilizzare, laddove possibile produttori locali, evitare di sprecare il cibo, rinunciare a allevamenti intensivi e rispettare la stagionalità dei prodotti. Che cosa pensi di questa filosofia e dove pensi ci porterà il futuro?
Il maggior rispetto che possiamo avere nei confronti delle risorse naturali che ci offre la terra è proprio quello di non sprecare nulla.Un tempo quando si macellava il maiale si diceva appunto che, di questo animale, non si spreca nulla.Utilizzare al massimo e al meglio

il cibo è un richiamo alla saggezza dei vecchi e un messaggio di grande attualità, viste le risorse limitate del pianeta.Seguire la stagionalità è sempre stata la mia filosofia nel ristorante, a partire dall'uso, in estate, delle verdure ed erbe del mio piccolo orto a 1400 mt.

Il chilometro zero: una scelta a favore dell'ambiente e che garantisce migliore qualità e freschezza degli alimenti; un sostegno concreto nei confronti dei produttori che scelgono di vivere in montagna, nonostante le oggettive difficoltà che ciò comporta.

Penso e spero che queste scelte siano sempre più condivise per un futuro migliore.

Qual' è la tua ricetta preferita? 
La mia ricetta preferita? ...non ne ho una in particolare...tutte quelle che ho voglia di cucinare...ma dovendone scegliere una è l'agnello sambucano al forno (razza ovina d'origine italiana, allevata quasi esclusivamente nella valle Stura, presidio Slow Food).

Che cosa dovrebbe assolutamente provare un ospite che visita la Valle Maira?
Direi in generale i primi piatti a base di patate, sicuramente le "ravioles" al burro e salvia.


Scoprite di più: Settimana gourmet e corso di cucina SLOW FOOD con Silvia Massarengo

 

Mi chiamo Silvia Massarengo, ho frequentato il liceo scientifico e successivamente mi sono iscritta all'Università alla facoltà di Lettere e Filosofia.Nel 1989 ho interrotto i miei studi per trasferirmi in Valle Maira dove nello stesso anno ho aperto insieme a mio marito Paolo Rovera un piccolo ristorante a conduzione famigliare a Stroppo.
Nel 1997 mio marito e io abbiamo dato inizio all'attività di coltivazione di erbe officinali, in particolare il genepì, e alla produzione dell'omonimo liquore (genepì: nome comune di diverse specie di piante aromatiche del genere Artemisia che crescono sulle Alpi Occidentali; da alcune di queste si ricava per infusione e distillazione un liquore che porta lo stesso nome).
Infine, nel 2012 e' nato il "Caseificio del Sarvanot": la produzione di formaggi di montagna è la mia attuale occupazione.

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